La Parrocchia di Marsango

dedicata a San Prosdocimo Vescovo

Da alcuni documenti trovati nella vecchia biblioteca del Seminario di Padova dimostrano che Marsango era uno di quei feudi che risalgono all’Alto Medio Evo. Non si sa se il nome Marsango derivi da “mare sanguinis” (mare di sangue) alludendo forse a qualche battaglia, o più probabilmente da “mare anguis” (mare di serpi). In un documento del 1265 è detto che Marsango, con la Villa di Marzanghiello - sita probabilmente fra Marsango e le Cocche - formava Comune.

La chiesa di Marsango, così come quella di Campo San Martino, viene nominata per la prima volta da un elenco delle decime papali risalente al 1297. In quell’anno la parrocchia era soggetta alla pieve di Curtarolo ed era retta dal prete Nicola, che risultò talmente povero da venire esentato dal pagamento del tributo.
La prima visita pastorale avvenne nel lontano 1454. Ci troviamo in pieno medioevo e lo stato delle parrocchie di campagna è assai misero. Sovente i sacerdoti non erano all’altezza del compito, non avevano alcuna preparazione teorica, infatti non esistevano ancora i seminari e un giovane imparava gli elementi del culto seguendo un prete anziano.
Il sostentamento della chiesa e del suo parroco derivavano dalle questue dei fedeli, e nelle parrocchie piccole e molto povere – Marsango poteva annoverare non più di cento abitanti - i proventi erano miseri. Capitava così che vi accettassero l’incarico di parroco sacerdoti provenienti dal Meridione oppure dalla Dalmazia o dall’Albania. E’ il caso di Marsango, che nel 1454 risulta retta dal padre Pietro da Scutari, albanese, il quale alle domande del vescovo rispose in modo degno, dimostrando la sua rettitudine e preparazione.

Nella visita del 1535 abbiamo una descrizione più approfondita della parrocchia. La chiesa era piccola ma solida, presentava addirittura un pavimento lastricato in pietra, ma non aveva campanile né sacrestia. Il parroco abitava in un casone coperto in paglia, come tanti suoi parrocchiani.

Per tutto il ‘500 e parte del ‘600 la situazione di indigenza della parrocchia persistette, senonché nella visita del 1664 il vescovo, cardinale Gregorio Barbarigo (futuro santo) trovò la situazione completamente cambiata. La chiesa era stata ricostruita dalle fondamenta e provvista di uno splendido tabernacolo, tre altari e fonte battesimale a cura del nuovo parroco Graziadeo de Graziadei, il quale era considerato anche un ottimo pastore di anime.

Anche nel ‘700 la parrocchia è ben amministrata: il vescovo Nicola Giustinian che la visita del 1775  trova la chiesa curata e buono l’insegnamento della dottrina cristiana, con 160 frequentanti, tra maschi e femmine.

Il vescovo Francesco Dondi dell’Orologio giunge in visita nel 1819 e constata episodi di malcostume e ubriachezza, dovuti secondo il suo giudizio alle troppe osterie. Non dice il vescovo che il periodo era difficile. I bei tempi della Repubblica di Venezia erano finiti nel 1797. Ad essi erano seguiti vent’anni, tra dominazione napoleonica e austriaca, molto duri di guerre e razzie, tasse e soprusi.

Tuttavia la parrocchia seppe reagire e nella visita del 1876 il vescovo trovò varie novità come il campanile, ricostruito integralmente nel 1856 (è quello attuale), la chiesa restaurata e rimodernata e, sul soffitto, un affresco raffigurante la “Trasfigurazione” del pittore cadorino Giovanni Maria de’ Stefani. Purtroppo questo affresco è andato distrutto il 29 settembre 1965, con il crollo del soffitto, poi riparato e imbiancato come appare oggi. Sono di fine ‘800 anche l’organo, collocato nell’abside ingrandito, e il capocielo in legno dorato che sovrasta ancor oggi l’altare.
Ed entriamo così nel ‘900, il secolo del grande progresso, cui anche la parrocchia trae grande beneficio.

Delle vicende di questo secolo abbiamo ampia letteratura, per merito degli ultimi due parroci, don Antonio Corsato e don Giovanni Cillo. Ad essi, in occasione di ricorrenze particolari: il venticinquesimo di sacerdozio e le dimissioni per don Antonio, il trentesimo di sacerdozio a Marsango per don Giovanni, i parrocchiani hanno dedicato delle pubblicazioni ricche di notizie e aneddoti sulla storia recente e sull’attualità della parrocchia.

Si allegano le pubblicazioni per un ulteriore approfondimento:

Banda di Marsango in centro paese con Don Antonio Corsato e la comunità

Patronato di Marsango in costruzione, anno 1965

Patronato di Marsango e Scuola Materna, anno 1970

Processione del Capitello di Via Caselle con la banda

Cronistoria minima della Parrocchia di Marsango:
1130 – Marsango viene nominato per la prima volta in un antico codice.
1297 – La chiesa di Marsango viene elencata per la prima volta in un documento ecclesiastico.
1664 – La chiesa viene completamente ricostruita a cura del parroco Graziadeo de’ Graziadei.
1856 – Il campanile viene ricostruito.
1932 – La chiesa viene ingrandita con la costruzione delle due cappelle laterali. Viene costruita una sala per associazioni e teatro. Vengono posti una serie di paracarri a delimitazione del sagrato.
1960 - 17 settembre: Viene inaugurato l’asilo parrocchiale.
1965 - 12 settembre: Viene inaugurato il Patronato parrocchiale con, al primo piano, i locali della Scuola media.
1965 - 29 settembre: Crolla il soffitto della chiesa, rovinando l’affresco di Giovanni Maria de’ Stefani.
1970 - 13 settembre: Inaugurazione degli impianti sportivi parrocchiali: campo di calcio, di pallavolo, pista di pattinaggio e spogliatoi.
1995 – giugno: Viene rifatto il pavimento della chiesa.
2006 - 01 marzo: Inizia il servizio di Asilo Nido integrato.
2020 - 09 ottobre: Per dare maggiore luce alla Scuola materna parrocchiale viene demolita la casa Facco - Dima, in Via Caselle.